Fédération internationale de la jeunesse catholique, 1948-1968 (Fijc)
Versione stampabile
Consistenza
buste 49, fascc. 388 (4 ml)
Soggetto produttore
Fédération internationale de la jeunesse catholique
Storia istituzionale
La Fédération internationale de la jeunesse catholique fu fondata a margine del Convegno per l’80° anniversario di fondazione della Gioventù italiana di Azione cattolica, celebrato a Roma dal 10 al 12 settembre 1948. Inizialmente l’organismo si limitò al Bureau di collegamento tra le associazioni giovanili cattoliche maschili di Italia, Spagna e Germania, prima di allargarsi e coinvolgere anche altre nazioni. Dal 4 al 7 ottobre 1951 si tenne a Roma la I Assemblea attraverso la quale si definì il passaggio alla Federazione. L’iniziativa fu assunta fin dagli esordi dalla Giac, che mise a disposizione anche gli uffici nella struttura della Domus Pacis di via di Torre rossa a Roma, tenendo la segreteria generale attraverso gli incaricati per i rapporti internazionali che si succedettero al suo interno: Ernesto Braun (1951-1955), Paolo Tardini (1955-1959), Antonio Papisca (1959-1966). Lo stesso Carlo Carretto, presidente della Giac, mantenne fino al 1954 la vicepresidenza dell’organismo, al quale aderirono le associazioni di Argentina, Austria, Belgio, Brasile, Cile, Costa Rica, Cuba, Danimarca, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Malta, Mauritius, Messico, Olanda, Paraguay, Perù, Portogallo, Saar, Spagna, Svizzera, Togo, Stati Uniti, Uruguay, Venezuela.
Lo Statuto definiva gli organismi di governo, che erano l’Assemblea generale, da tenersi almeno a cadenza triennale, e il Comitato esecutivo, composto da undici membri (oltre al presidente e al segretario generale, sette erano eletti dall’Assemblea e due venivano cooptati). L’obiettivo fondante era il coordinamento tra le associazioni di tutto il mondo per informare dello spirito universale del cristianesimo la gioventù. La Fijc si incaricò anche di coordinare, pur con fatica per la diversità d’impostazione e di metodo, i cosiddetti movimenti specializzati: la Jeunesse ouvrière catholique internationale (Joci, sede in Belgio; la Jeunesse étudiants catholique internationale (Jeci, sede a Parigi), il Mouvement international de la jeunesse agricole et rurale catholique (Mijarc, sede in Belgio).
Come consistenza numerica, l’organizzazione fu tra le più rappresentative delle Organisations internationales catholiques (Oic). La Fijc promosse come periodico di collegamento il «Bulletin international de la jeunesse catholique», pubblicato in inglese, francese, tedesco e spagnolo. Ebbe, quindi, lo status consultivo presso l’Economic and social council dell’Onu, l’Unesco, il Consiglio d’Europa, l’Organization of american states (Oas), partecipando alle varie campagne promosse dalla Food and agriculture organization (Fao). Nel dicembre del 1954 si tenne a Roma la II Assemblea generale e nel novembre del 1959, dopo il passaggio in tono minore del III appuntamento del 1957, fu celebrata a Buenos Aires la IV Assemblea, che rilanciò le prospettive dell’organizzazione.
La Fijc raggiunse il punto di più intenso sviluppo nella stagione del Concilio Vaticano II, anche grazie all’opera svolta dagli assistenti Didier Nobels, Giuseppe Nebiolo, Italo Mancini, ricevendo un riconoscimento significativo con la nomina del presidente Juan Vasquez e del presidente della Gioventù cattolica del Togo Bernard Adjakpley a uditori. La Federazione, inoltre, sostenne il movimento per l’integrazione europea, aderendo alla Campagna europea della gioventù, e attivò una collaborazione con l’Unesco per l’attuazione del Projet majeur Orient-Occident, per la comprensione dei valori culturali dell’Oriente e dell’Occidente. Importanti furono poi i contatti avviati con le associazioni giovanili dei paesi dell’Europa orientale.
Dal 16 al 23 ottobre 1966 si celebrò a Perugia la V Assemblea, in cui fu messo a punto l’orientamento comune per la recezione delle risultanze del Vaticano II. Alla presidenza fu eletto Paolo De Sandre, presidente della Giac, che succedette allo svizzero Joseph Senn e all’argentino Juan Vasquez. Tra le decisioni assunte, fu deliberato il processo di fusione con la Fédération mondiale des jeunesses féminines (Fmjf), che poi fu ratificato nella VI Assemblea, tenutasi a Berlino nel 1968.
Storia archivistica
Il fondo, dopo la conclusione dell’esperienza della Fijc, è stato trasferito nel 1969 dalla sede originaria della Domus Pacis, in via di Torre rossa, alla sede dell’Azione cattolica italiana, sempre a Roma in via della Conciliazione, per poi essere versato all’Istituto nel 1979. La documentazione raccolta, per la coincidenza dell’incarico di segretario generale della Fijc con quello di delegato dei rapporti internazionali della Giac, presenta diverse sovrapposizioni.
Modalità di acquisizione
Il fondo è di proprietà dell’Istituto Paolo VI, dopo il trasferimento istituzionale del 1979.
Ordinamento e struttura
Il fondo si struttura in otto serie e tredici sottoserie, così definite
serie 1. Organizzazione e attività del Bureau international de la jeunesse catholique (Bijc) e del Segretariato generale della Fédération internationale de la jeunesse catholique (Fijc)
sottoserie 1. Comitato esecutivo del Bijc e della Fijc
sottoserie 2. Assemblee generali
sottoserie 3. Rapporti con le organizzazioni aderenti
sottoserie 4. Rapporti con le organizzazioni dei vari paesi
sottoserie 5. Documentazione inviata al Segretariato della Fijc
sottoserie 6. Amministrazione
serie 2. Organizzazioni cattoliche internazionali
sottoserie 1. Gioventù rurale
sottoserie 2. Gioventù femminile
sottoserie 3. Gioventù operaia
sottoserie 4. Uomini cattolici
serie 3. Altre organizzazioni cattoliche internazionali
serie 4. Coordinamento delle organizzazioni cattoliche internazionali
serie 5. Organizzazioni internazionali non cattoliche
serie 6. Organizzazioni internazionali comuniste
serie 7. Organizzazioni delle Nazioni Unite
sottoserie 1. Fao
sottoserie 2. Unesco
sottoserie 3. Unicef
serie 8. Organizzazioni regionali (europee)
Strumenti archivistici
Inventario analitico.
Consultabilità
Il fondo è liberamente consultabile, previa autorizzazione del direttore dell’Istituto, salve le limitazioni previste dalla legislazione per la tutela del diritto alla riservatezza e all'identità personale.
Il fondo è stato ordinato e descritto grazie a un finanziamento della Regione Lazio dedicato alle iniziative culturali degli Istituti culturali regionali iscritti all’Albo (Piano annuale 2018).